sabato 31 ottobre 2015

Rocktrip Reviews: Sospetto - Quattro Specchi Opachi (Cineploit Records, 2015)




Oltre che per il rinascimento fiorentino, il pesto alla genovese e lo stucco veneziano, noi italiani siamo famosi e rispettati in tutto il mondo anche per molte altre cose. Non ultima fra queste la nostra tradizione cinematografica degli anni 70, sponda giallo-horror, quella ampiamente battuta attraverso i films di Lucio Fulci, Dario Argento e gli sceneggiati televisivi, a cui hanno prestato la proria arte maestri come Franco Micalizzi, i Goblin, Ennio Morricone, Bruno Nicolai, Stelvio Cipriani e molti altri. Su questa scia artistica, ecco che una etichetta austriaca, la Cineploit Records, decide di continuarne lo spirito musicale. Fanno parte di questa casa discografica bands e progetti solisti provenienti dalle più svariate parti del globo, tutti uniti dalla solita ispirazione e passione, ovvero la musica e l'iconografia della tradizione sonora e cinematografica italiana degli anni 70, segno inequivocabile di quanto sia rispettato ed amato altrove questo ambito artistico che noi italiani abbiamo gradualmente voluto perdere nel tempo a favore di altre, e meno nobili, imprese artistiche.I Sospetto sono soltanto una di queste entità figlie della Cineploit Records, e sono tra le migliori. Sono tedeschi e "Quattro Specchi Opachi" è il loro ultimo album. Formalmente il nuovo disco non si discosta dai precedenti lavori: siamo essenzialmente di fronte a musica da colonna sonora, con atmosfere ora lugubri e sinistre, in pieno stile Goblin ("Intrappolati Nel Harem Di Satana"), adesso più sbilanciate verso un funky prog di "micalizziana" memoria ("L'Exposition de Genevieve"), ovviamente tutto declinato attraverso un chiaro rimando alla miglior tradizione thriller/horror italica. Il lavoro si spalma su 4 sezioni, per un totale di 20 tracce, che prendono in esame 4 differenti generi musicali, 4 visioni sonore e musicali al servizio di immagini e sequenze scolpite nei ricordi eppur non ancora scritte. E' musica senza tempo, suonata con abilità e composta col cuore, questo si avverte senza alcun dubbio. C'è spazio anche per qualche momento più smooth jazz e space rock ("Schwarzes Licht"), tipico di certi film molto in voga in quegli anni magici, all'interno dei quali risuonano vibrafoni e melodie vocali femminili, per un contesto magico indimenticabile. Chiude l'opera "Devil's Cops in Angel County", suite che rende omaggio al genere poliziottesco, in cui si ritorna a premere maggiormente sui ritmi e sui contesti ai limiti della big band e ad insistere sul vigore funk, pur alternandovi ampie digressioni space ambient. "Quattro specchi opachi" dei Sospetto è un gran bel lavoro, di alto livello, che mi sento di consigliare ad ogni amante della buona musica. Se poi siete tra costoro che hanno amato le musiche del nostro cinema degli anni 70, allora non avete scampo: questo è un disco da comprare senza alcuna esitazione. Mi congedo con il mio personale plauso alla Cineploit Records, che con orgoglio e maestria porta avanti un discorso interrotto da troppo tempo e che ultimamente sta rivivendo una meritata e quantomai desiderata seconda giovinezza. Avremo il piacere di farvi ascoltare i Sospetto durante la prossima stagione radiofonica di Rocktrip.


Samuele Santanna

Contatti:
www.cineploit.com
https://www.facebook.com/pages/Sospetto/402271733196850
www.sospetto.net


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